Hoffnung und Zukunft / Hope and future
Projekt MÄDCHENSCHULE SODDO (Äthiopien)
Project GIRLS' SCHOOL SODDO (Ethiopia)

 

Cenni sulla storia della scuola femminile "Abba Pascal Girls' School" di Soddo

Nel 1969 i cappuccini francesi, presenti tra i Wolayta dal 1930, quando Abba Pascal fondò la prima scuola elementare a Dubbo, decisero di spostarsi verso il territorio di Harrar al nord est dell’Etiopia. A loro subentrarono i frati cappuccini della regione Marche per i quali il visto d’entrata in Etiopia era subordinato alla conduzione di progetti socio-umanitari.ed educativi.

I cappuccini marchigiani si installarono dapprima a Dubbo dove fondarono una clinica in un territorio privo di strutture sanitarie, l’ospedale di Soddo, infatti, sebbene a soli trenta chilometri di distanza era inaccessibile sia per la mancanza di mezzi di trasporto che per le pessime condizione delle strade.

Successivamente si spostarono a Konto, nella periferia di Soddo, dove fratel Simon, l’ultimo dei francesi, aveva costruito la prima ala della scuola e consegnava la residenza dei frati francesi alle suore francescane Missionarie di Nostra Signora, una congregazione pure di origine francese organizzata ora in provincia autonoma e composta da donne locali. I capppuccini al loro arrivo costruirono il convento e, siccome non c’era necessità di operare nel campo della sanità in quanto l’ospedale di Soddo non era molto lontano, si attivarono per risolvere un problema sociale profondo: l’emancipazione della donna.

Con l’aiuto delle suore chiesero l’autorizzazione ad aprire una scuola elementare per sole ragazze. In quel tempo la frequnza alla scuola primaria registrava percentuali bassissime e la preseza delle ragazze era quasi irrilevante. Il primo missionario, Franco Salvi, iniziò la scuola femminile, un’idea veramente rivoluzionaria per i tempi. I primi anni lui stesso andava di tokul in tokul per convincere i genitori a mandare le loro figlie a scuola. Incontrò molta diffidenza perché nella concezione locale la donna non ha bisogno di studiare, deve accudire alla casa e ai figli ed obbedire al marito padrone. Adottò la sstrategia di far pagare poco o nulla come tassa scolastica: 30 centesimi di birr [ricordiamo che 1 birr corrisponde a ca. 13 €, NdR] per la scuola materna, 40 per la prima elementare e 50 per la seconda. Con un minibus, un FIAT 1500, andava a raccogliere le ragazze per portarle a scuola. Spesso i genitori stessi gli correvano dietro per riportarle a casa.

Il primo anno, 1970/71, la partecipazione fu quasi nulla, solo 5 ragazze frequentarono la prima elementare. Sister Raphaela, una suora etiopica di etnia Amhara e ancora vivente, fu la prima preside. La scuola si chiamò Konto Girls’ School. Dopo un anno le ragazze furono 125, la maggior parte delle quali nella scuola materna che era un tutt’uno con la scuola elementare. Piano piano alcuni genitori si convinsero dell’importanza di educare le loro figlie e il numero delle alunne gradualmente aumentò. Anche dalla città arrivavano le figlie delle famiglie più coscienti dei diritti delle donne. Ci fu un crescendo continuo, tanto che agli inizi degli anni ’90 la scuola era considerata leader nel territorio con alto standard educativo e aveva  raggiunto oltre trecento allieve.

Gradualmenti i frati italiani diminuirono in numero e lasciarono la piena responsabilità della scuola al vicariato di Soddo-Hosanna. Il declino della scuola fu inevitabile in quanto il vicariato aveva posto altre priorita’ nella propria azione: assistenza medica, costruzione di pozzi, cappelle per la preghiera domenicale, sostegno al clero indigeno ed aiuto alla popolazione durante le gravi carestie avvenute nel corso degli anni. Programmi dunque per lo più assistenziali.

Nel 2004 con l’apertura della vicina Scuola Mestieri gestita da Aklilu Petros, un cappuccino locale, con l’assistenza tecnica di un volontario, Antonio Striuli [V. le notizie nella bella lettera di Antonio e Lina pubblicata qui il 23 marzo u.s., NdR], non ci si poteva non accorgere dello  stato pietoso in cui versava la scuola femmminile. Nessun insegnante era qualificato, mancanza di materiale didattico e rassegnazione ad un'istruzione di basso profilo per ragazze in linea con il sentire comune. Una scuola povera per ragazze povere.

Un episodio evidenziò lo stato deplorevole della scuola femminile. Una ragazza iscritta alla scuola mestieri dimostrava capacita’ di gran lunga superiori alla media mettendosi in evidenza sia per la sua tenacia che per i risultati ottenuti. Purtroppo non poteva accedere a scuole più  consone alle sue capacità perche’ i risultati ottenuti agli esami di stato erano scarsissimi. Questa ragazza proveniva dalla scuola femminile di Konto. L’episodio fu la miccia che ha fatto scattare il programma di ristrutturazione (e di riscatto). Ma dove ottenere i fondi necessari? Una disgrazia ci ha dato l’impulso.

Nel novembre del 2005 moriva a 52 anni un cognato di Lina, una persona squisita che si era  sempre prestato a dare una mano a tutte le iniziative paesane. Prima di morire aveva visto con piacere alcune foto che gli avevamo inviato. Al funerale gli amici raccolsero 8000 euro da devolvere alla scuola femminile di Konto. Era scoccata la scintilla: “Buttiamoci a capofitto, istruiamo le ragazze e cambieremo la futura generazione”. Subito si sono formati dei gruppi di sostenitori a Palse di Pordenone dove Piero viveva con la famiglia. I passaparola sono stati contagiosi. Siamo arrivati qui alla chetichella, ad un tratto ci troviamo accanto amici, famigliari, colleghi di lavoro che ci incoraggiano e ci aiutano. Da Bolzano a Messina, da Genova a Pordenone, e via via dalle Marche, da Napoli, Roma, Milano. Insomma abbiamo preso il volo: insegnanti accreditati, comitato dei genitori entusiasta, autorità pubbliche e religiose solidali, un piano di ristrutturazione dei vecchi edifici e nuove aule, ecc. Tutto sembra un miracolo e realizzato in breve tempo: quattro nuove aule, la sala multiuso, docce, bagni, lavatoi, nuovo pozzo d’acqua, e, in corso d’opera, altre aule e laboratori. Le iscrizione aumentano, 469 nell’anno scolastico 2007/2008, e la comunità di Konto ne è entusiasta. Siamo frastornati da tanto fervore e generosità ma anche invogliati a continuare per non tradire la fiducia che tanta gente pone in noi.

Per ora la scuola ha otto gradi, elementare e media, a breve si aggiungeranno i due anni di scuole superiori in linea con i programmi governativi. La scuola si chiama ora Abba Pascal Girls’ School in onore di Pascal de Longon, il primo missionario che quaggiù intuì l’importanza dell’istruzione.

Tony e Lina